In questa guida spieghiamo come scegliere il migliore finale di potenza.
Si tratta di un componente molto importante per qualsiasi impianto audio, in quanto ha il compito di amplificare il segnale proveniente dal preamplificatore, per poi direzionarlo verso i diffusori. In sintesi, ha un ruolo cruciale durante il processo che porta il segnale a tramutarsi in audio, e riesce a garantire una qualità eccellente al suono, quando viene emesso dagli altoparlanti. Di contro, trattandosi comunque di un componente elettronico, è importante studiarlo nel dettaglio.
Funzionamento del Finale di Potenza
Il suo ruolo principale lo abbiamo già anticipato poco sopra. In pratica, il finale di potenza prende il segnale dal preamplificatore e lo rafforza, dandogli corpo, prima di inviarlo in direzione degli altoparlanti, che lo diffonderanno poi negli ambienti. In realtà, nonostante sembri un dispositivo complesso a prima vista, è molto semplice da utilizzare in quanto non possiede altre funzionalità e non consente di impostare alcuna opzione alternativa o aggiuntiva. Non a caso, è talmente spartano che ospita un semplice pulsante, il cui compito è darti la possibilità di accenderlo o di spegnerlo all’occorrenza.
Ovviamente conta moltissimo la qualità dei componenti interni.
Risulta essere da questi elementi che dipende infatti la qualità di potenziamento del suono che giunge dal preamplificatore. Se sceglierai un dispositivo economico, avrai di riflesso delle prestazioni di basso livello. Al contrario, i dispositivi di fascia altra ti assicureranno delle prestazioni davvero notevoli.
Ecco perché il nostro primo consiglio è di non andare mai al risparmio, specialmente se vuoi allestire un impianto audio professionale. Prima di procedere, però, devi sapere che esistono due tipologie di finali di potenza.
-Finale di potenza a circuito. In questo caso si tratta di un singolo circuito presente negli amplificatori integrati, che includono dunque tutte le parti necessarie per potenziare il suono e per dargli spessore.
-Finale di potenza esterno. Risulta essere il modello che stiamo analizzando in questa guida, dunque un vero e proprio dispositivo indipendente. Spesso ha una forma di tipo rettangolare e può essere acquistato anche in bundle con un preamplificatore.
Come Scegliere Finale di Potenza
Risulta essere importante capire come funziona questo apparecchio, in quanto rappresenta il vero fulcro di un impianto audio hifi di reale qualità e professionale. In pratica, il finale funziona da ponte, e permette al segnale di trasformarsi in potenza, pilotandolo in seguito in direzione delle casse degli altoparlanti.
A livello tecnico ci sono molti dettagli da chiarire, e non è semplice dato che si tratta di un argomento piuttosto complesso. Per prima cosa, il finale di potenza svolge un ruolo da guida, nel senso che intercetta ogni frequenza e la direziona verso l’altoparlante dedicato, accoppiandoli e adattando la prima.
L’energia elettrica trasmessa dal preamplificatore e opportunamente adattata dal finale di potenza si trasforma poi in energia acustica, tramite il movimento delle membrane stimolate dall’elettricità. In sintesi, è come se il finale controllasse e gestisse i movimenti delle membrane, pilotando di fatto i diffusori audio. Naturalmente non tutti i dispositivi riescono a farlo con la medesima efficacia, e questa dipende in grande parte dal fattore di smorzamento, che richiede un approfondimento a parte.
Il fattore di smorzamento è un valore che è il frutto del rapporto ftra la resistenza interna degli amplificatori e l’impedenza delle casse degli altoparlanti. Questo fattore può essere influenzato da alcuni elementi in particolare, soprattutto la lunghezza del cavo che connette il finale di potenza agli altoparlanti.
Più il filo di potenza è lungo, più il fattore di smorzamento ne risente in negativo, peggiorando la resa del suono quando giunge in direzione dei rispettivi diffusori audio. Per capirlo meglio, è possibile fare un paragone con i motori a presa diretta e quelli a trasmissione. Nel secondo caso, infatti, abbiamo una dispersione di potenza che invece non si presenta nel primo caso.
Da sottolineare poi che il fattore di smorzamento può essere abbassato anche da un altro dettaglio, ovvero la sezione del cavo. In altre parole, se il filo di collegamento è troppo stretto, il segnale fatica a passare e quindi ne risente la qualità del suono. Di conseguenza, è fondamentale scegliere un apparecchio con un cavo non troppo lungo e con una sezione di filo di buone dimensioni. Soltanto in questo modo è possibile assicurare al finale delle ottime performance, senza un’eccessiva dispersione elettrica.
Oltre al fattore di smorzamento esistono altri dati tecnici fondamentali da analizzare, prima di scegliere l’amplificatore finale di potenza. Facciamo riferimento alla capacità di erogazione della corrente, espressa però in Ampere. Anche i Watt sono un valore da tenere in considerazione, ma in misura nettamente inferiore. Spesso, infatti, un wattaggio elevato non è un buon indicatore per esprimere la reale capacità di erogazione di un finale di potenza, mentre l’amperaggio sì. Dagli ampere dipende infatti la resa del suono, la sua potenza e la pulizia dell’audio quando viene trasmesso dai diffusori.
Risulta essere poi fondamentale studiare la qualità del trasformatore, un componente cruciale per la corretta riuscita della trasmissione del segnale elettrico e la sua trasformazione. Dal trasformatore dipende infatti la capacità di erogazione della corrente e non è detto che un livello elevato sia migliore di uno più basso. Il segreto è accoppiare un finale di potenza con una capacità di erogazione compatibile con gli altoparlanti che collegheremo al dispositivo. In caso contrario, il risultato non sarà mai all’altezza di un impianto hifi capace di produrre un suono di livello professionale.
Considera inoltre che i modelli di fascia altra costano di più anche per altri motivi. Sono per esempio in grado di gestire meglio i passaggi tra i vari movimenti musicali, assicurando così una totale armonia al suono, molto più limpido, fedele e preciso. I valori tecnici quindi sono davvero importantissimi, soprattutto perché acquistando online il finale di potenza non abbiamo la possibilità di metterlo alla prova, e di valutarlo con le nostre orecchie. In base ai dati, però, è possibile determinare la qualità e il livello del dispositivo senza per questo ricorrere ad alcuna prova pratica.
Ti abbiamo già anticipato che i finali di potenza sono amplificatori molto spartani, almeno nelle apparenze. Non a caso, non troverai quasi mai un modello progettato anche per accontentare gli appassionati dell’estetica e del design. Proprio per questo motivo, quasi sempre il finale è realizzato con una scocca esterna in metallo e non in legno, che invece possiamo trovare nei diffusori più eleganti. Anche la forma è sempre la stessa, dunque troverai sempre una scatola rettangolare priva di qualsiasi orpello estetico. Il motivo è semplice da capire: ciò che conta è la componentistica interna e la qualità dei circuiti.
Spesso e volentieri i vari marchi consigliano di acquistare e di collegare un finale di potenza dello stesso produttore dei preamplificatori. Qui ci sono alcune considerazioni da fare, ed è bene chiarire se si tratta di un semplice suggerimento o di un vero e proprio obbligo. In realtà sei libero di accoppiare preamplificatori e finali di potenza di marche diverse, ma a patto che i due componenti abbiano delle caratteristiche tecniche compatibili.
Finali di Potenza più Venduti
In conclusione mettiamo a disposizione una lista dei finali di potenza più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti presenti nella lista è possibile leggere le opinioni dei clienti.
Ultimo aggiornamento 2023-05-30 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API