In questa guida spieghiamo come scegliere i migliori altoparlanti.
Un altoparlante è un trasduttore elettroacustico che converte un segnale elettrico in suono. Il termine altoparlanti può riferirsi a trasduttori singoli, o a un sistema completo che chiamato casse acustiche.
Storia
Alexander Graham Bell ha brevettato i primi altoparlanti come parte del suo telefono nel 1876, seguito nel 1877 da una versione migliorata da parte di Ernst Siemens. Nikola Tesla ha creato un dispositivo simile nel 1881, ma non ne ha avuto il brevetto. Durante questo periodo, Thomas Edison ha richiesto un brevetto Inglese per un sistema che usava aria compressa come meccanismo di amplificazione per i suoi primi fonografi cilindrici, ma alla fine ha optato per la familiare tromba metallica guidata da una membrana attaccata allo stilo. Nel 1898, Horace Short ha brevettato un design per un diffusore ad aria compressa, e ha poi venduto i diritti a Charles Parsons, che acquistò diversi altri brevetti Inglesi prima del 1910.
Alcune compagnie, incluse Victor Talking Machine Company e Pathe, hanno prodotto registratori con diffusori ad aria compressa. Tuttavia, questi modelli avevano grosse limitazioni per la scarsa qualità del suono e l’impossibilità di riprodurre suoni ad un volume basso. Varianti di questo sistema sono state usate per applicazioni pubbliche e, più recentemente, sono state apportate altre variazioni per testare la resistenza degli equipaggiamenti per viaggi spaziali ai suoni molto rumorosi e ai livelli di vibrazioni che vengono prodotti durante i lanci.
Il moderno design dei diffusori a bobina mobile è stato stabilito da Oliver Lodge in 1898. Il principio a bobina mobile fu brevettato nel 1924 da Chester W. Rice e Edward W. Kellogg. Questi primi diffusori usavano elettromagneti, poiché, in genere, magneti permanenti grandi e potenti non erano disponibili a un prezzo ragionevole. Nella bobina di un elettromagnete, chiamata bobina campo, viene fatta passare la corrente attraverso un secondo paio di connessioni al diffusore. Questo avvolgimento in genere ha un doppio scopo, agendo anche come bobina d’arresto che filtra la corrente elettrica dell’amplificatore al quale il diffusore è collegato. Gli sbalzi di corrente sono attenuati dal passaggio attraverso la bobina di arresto; tuttavia, le frequenze della linea AC tendono a modulare il segnale audio che viene mandato alla bobina e aggiungono un ronzio udibile, proprio di un sistema di riproduzione dei suoni potenziato.
Tipologie
Un ampia gamma di altoparlanti garantisce una qualità del suono molto alta. Di seguito elenchiamo le principali tipologie di diffosori acustici presenti sul mercato.
Diffusori a banda larga
Un diffusore a banda larga è creato per trasmettere il maggiore range di frequenze possibili, a dispetto di quanto detto sopra. Questi diffusori sono piccoli, tipicamente hanno un diametro che va da 7 a 20 cm per permettere una risposta ragionevole alle alte frequenze, e disegnati con attenzione per dare poca distorsione in uscita alle basse frequenze, pur con un volume in uscita ridotto. I diffusori a banda larga (o più precisamente a banda ampia) si sentono frequentemente nei sistemi public address e nelle televisioni, anche se alcuni modelli sono adatti per gli hi-fi. Nei sistemi hi-fi, l’uso di diffusori a banda ampia può evitare interazioni indesiderate tra diffusori multipli, causate da posizionamenti errati o problemi nella rete di crossover. Gli amanti dei sistemi hi-fi con diffusori a banda ampia sostengono la coerenza del suono, dovuta all’uso di un’unica fonte con risultante assenza di interferenze, e alla mancanza di componenti crossover. I detrattori tipicamente citano la risposta limitata dei diffusori a banda ampia e le loro capacità modeste in uscita, insieme al fatto che hanno bisogno di involucri grandi, elaborati e costosi, linee di trasmissione o altoparlanti a tromba, per raggiungere un’ottima performance.
Subwoofer
Un subwoofer è un diffusore woofer usato solo per la parte più bassa dello spettro dei suoni: tipicamente sotto i 120 Hz. Poichè serve per un range di onde limitato, il design del system subwoofer in genere è più semplice di quello dei diffusori convenzionali in molti aspetti.Spesso consiste in un singolo diffusore chiuso in una scatola adatta o in un involucro.
Per riprodurre accuratamente note molto basse, senza risposte indesiderate (ad es. da parte dei pannelli dei mobili), i sistemi subwoofer devono essere costruiti in maniera solida e rinforzati adeguatamente; quelli di buona qualità sono molto pesanti. Molti sistemi subwoofer includono amplificatori di potenza e sotto filtri elettronici con controlli aggiuntivi, importanti per la riproduzione delle basse frequenze. Queste varianti sono conosciute come subwoofer attivi. I subwoofer passivi richiedono un’amplificazione esterna.
Woofer
Un woofer è un diffusore che riproduce basse frequenze. Alcuni sistemi di diffusione usano un woofer per le frequenze più basse, evitando l’uso di un subwoofer. In aggiunta, alcuni usano il woofer per gestire le medie frequenze, eliminando il midrange. Questo risultato si può raggiungere selezionando un tweeter che risponda a frequenze sufficientemente basse e un woofer che risponda a frequenze abbastanza alte, in modo che i due diffusori gestiscano assieme le frequenze medie.
Midrange
Un diffusore midrange è un diffusore che riproduce suoni a media frequenza. I diffusori midrange possono essere fatti di carta o materiali compositi, o possono essere diffusori a compressione. Se il diffusore midrange è a forma di cono, può essere montato sul pannello frontale di un involucro per diffusori, o alla gola di un diffusore a tromba per un volume più alto in uscita e un migliore controllo del pattern di onde. Un diffusore a compressione è sempre associato a un diffusore a tromba.
Tweeter
Un tweeter è un diffusore ad alta frequenza che, tipicamente, riproduce le bande di frequenza più alte.
Ne esistono molte varietà, ognuna con capacità diverse riguardo alla frequenza di risposta, fedeltà del segnale in uscita, potenza, volume massimo in uscita ecc. I tweeter a cupola morbida sono molto diffusi nei sistemi stereo e i diffusori a compressione a tromba sono comuni per rinforzare il suono nei sistemi professionali. I tweeter Ribbon hanno acquistato popolarità negli ultimi anni, poichè la loro potenza in uscita è cresciuta fino a livelli utili per rinforzare il suono nei sistemi professionali, e il loro controllo dei pattern di suoni è studiato per il suono dei concerti.
Modelli Particolari
Altri tipi di diffusori che si allontanano dai modelli più comuni di diffusori elettrodinamici a diffusione diretta, montati in un involucro, includono
Altoparlanti a tromba
I diffusori a tromba sono la più vecchia tipologia di altoparlanti, usati quasi da subito sui registratori a cilindro. Usano un’antenna a punta davanti o dietro al diffusore per aumentare la sua direttività e trasformare una condizione di diametro piccolo e alta pressione alla superficie del cono di diffusione, in una condizione di diametro grande e bassa pressione alla bocca della tromba. Questo aumenta la sensibilità del diffusore e concentra il suono su un’area più ristretta. Le dimensioni della gola, della bocca, la lunghezza della tromba, così come il tasso di espansione dell’area attorno ad essa devono essere scelte con attenzione per abbinarsi al diffusore e provvedere nella maniera migliore alla sua funzione di trasformatore in un certo range di frequenze (ogni diffusore a tromba offre una bassa qualità al di fuori dei suoi limiti acustici, sia alle alte che alle basse frequenze).
Altoparlanti piezoelettrici
I diffusori piezoelettrici si usano spesso come allarmi negli orologi e in altri dispositivi elettronici, e qualche volta si usano come tweeter in sistemi di diffusori meno costosi, come quelli dei computer e delle radio portatili. I diffusori piezoelettrici presentano diversi vantaggi rispetto ai diffusori convenzionali: sono resistenti al sovraccarico, che normalmente distruggerebbe la maggior parte dei diffusori ad alta frequenza, e possono essere usati senza un crossover, grazie alle loro proprietà elettriche. Ci sono anche degli svantaggi: alcuni amplificatori possono oscillare quando trasmettono carichi come quelli della maggior parte dei diffusori piezoelettrici, il che produce distorsione o danno dell’amplificatore. In aggiunta, nella maggior parte dei casi, la loro risposta di frequenza è inferiore a quella di altre tecnologie.
Questo è il motivo per cui si usano generalmente in frequenza singola (allarmi) o per applicazioni non critiche. I diffusori piezoelettrici possono avere un’emissione a frequenze alte estese, e questo è utile in alcune circostanze specializzate; ad esempio, le applicazioni sonar, nelle quali si usano varianti piezoelettriche sia in uscita (per generare suoni sott’acqua), sia in entrata (componenti sensibili dei microfoni subacquei). In queste applicazioni presentano dei vantaggi, non ultima la costruzione semplice e solida che resiste al’acqua di mare meglio di quando non farebbe un dispositivo basato su un diffusore ribbon.
Altoparlanti elettrostatici
I diffusori elettrostatici usano un campo elettrico ad alto voltaggio (piuttosto che un campo magnetico), per condurre attraverso una sottile membrana carica di energia statica. Poiché conducono attraverso l’intera superficie della membrana, piuttosto che con una piccola bobina, in genere offrono una distorsione minore e un suono più lineare, rispetto ai diffusori dinamici. Hanno lo svantaggio che il diagramma di escursione è molto limitato, a causa di limiti pratici della costruzione; più lontano sono posizionati gli statori, più alto deve essere il voltaggio per raggiungere un’efficienza accettabile, il che aumenta la tendenza alla creazione di archi elettrici, oltre che una maggiore tendenza ad attrarre particelle di polvere.
Per molti anni, i diffusori elettrostatici sono stati considerati inaffidabili e, occasionalmente, pericolosi. La formazione degli archi rimane un potenziale problema con le tecnologie odierne, specialmente quando si permette l’accumulo di polvere o sporcizia sui pannelli, o quando si usano a volume alto. I diffusori elettrostatici hanno a che fare con i radiatori di dipoli e, a causa della sottile membrana flessibile, non si possono usare all’interno di involucri per ridurre la cancellazione delle basse frequenze, come si fa con i comuni diffusori a cono. Per questo, e per la ridotta capacità di escursione, i diffusori elettrostatici a banda larga sono grandi, e anche così non offrono ottime prestazioni a frequenze basse. Per ridurre le dimensioni dei prodotti commerciali, sono spesso usati come diffusori ad alta frequenza in combinazione con un diffusore dinamico convenzionale che gestisce le basse frequenze.
Casse acustiche
Per riprodurre in maniera adeguata un’ampia gamma di frequenze, la maggior parte delle casse acustiche richiede più di un altoparlante, in particolare per un alto livello di pressione sonora o per una maggiore accuratezza. Altoparlanti singoli si usano per riprodurre diversi range di frequenza. Gli altoparlanti sono chiamati subwoofers (frequenze molto basse), woofers (frequenze basse), midrange (frequenze medie), tweeter (alte frequenze) e qualche volta supertweeter, ottimizzati per le più alte frequenze udibili. I termini per i diversi diffusori variano a seconda dell’applicazione. Nelle casse acustiche a 2 vie, non ci sono altoparlanti midrange, perciò il compito di riprodurre i suoni a media frequenza spetta contemporaneamente sia al woofer che al tweeter. Negli stereo di casa si usa il termine “tweeter” per alte frequenze, mentre nei sistemi audio professionali per i concerti, i diffusori per le alte frequenze possono essere chiamati “HF” o “alti” o “trombe”.
Quando in un sistema si usano diffusori multipli, un “filtro di rete”, chiamato crossover, separa il segnale in arrivo nei differenti range di frequenza e indirizza ciascuno al diffusore appropriato. Un sistema di diffusori con n bande di frequenze distinte è descritto come “n-way speakers” (diffusori n vie): un sistema 2 vie avrà woofer e tweeter; un sistema 3 vie è una combinazione di woofer, midrange e tweeter o subwoofer, woofer e tweeter.
Ambiente d’Ascolto
L’interazione di un sistema di diffusori con l’ambiente in cui si trova è complessa e in gran parte al di là del controllo di chi ha costruito il sistema. La maggior parte delle camere offre un ambiente con più o meno riflessione, a seconda di dimensioni, forma, volume e mobili. Questo significa che il suono che raggiunge le orecchie di chi ascolta non dipende solo dal suono emesso dal sistema di casse, ma anche dal fatto che lo stesso suono arriva in ritardo, perché rimbalza verso e da una o più superfici (e da esse viene modificato). Queste onde sonore riflesse, sommate al suono diretto, causano cancellazione e aggiunta di alcune frequenze (ad es. modalità camere risonanti), cambiando il timbro e il carattere del suono che arriva alle orecchie di chi ascolta. La mente umana è molto sensibile a piccole variazioni, incluse alcune di queste, e questo è parte del motivo per cui un sistema di diffusori ha un suono diverso se si assumono diverse posizioni di ascolto o se ci si trova in stanze diverse. Un fattore importante per il suono di un sistema di diffusori è la quantità di assorbimento e diffusione presente nell’ambiente.
In una tipica camera rettangolare, le superfici solide e parallele di muri, pavimento e soffitto causano nodi di risonanza acustica primaria in ognuna delle tre dimensioni: sinistra – destra, alto – basso e avanti – indietro. Inoltre, ci sono modelli più complessi di risonanza che coinvolgono tre, quattro, cinque e perfino tutte e sei le superfici, combinandosi per creare onde stazionarie.Questi modelli sono influenzati in particolare dalle basse frequenze, poichè le alte frequenze non sono molto influenzate dalla disposizione dei mobili o dal posizionamento. La distribuzione degli spazi è importantissima, specialmente in camere di piccole e medie dimensioni come gli studi di registrazione, home theaters e studi di trasmissione. La vicinanza dei diffusori alle pareti influenza la potenza dell’effetto di risonanza e le relative potenze per ogni frequenza. Anche la posizione di chi ascolta è un fattore critico, poiché una posizione vicina alle pareti può avere un grande effetto sulla percezione dell’equilibrio delle frequenze. Questo perché i pattern di onde stazionarie si sentono più facilmente in questa posizione e con le frequenze più basse, sotto la frequenza di Schroeder – tipicamente attorno a 200-300 Hz, a seconda delle dimensioni della stanza.
Chi si occupa di acustica, nello studio delle fonti del suono, ha sviluppato alcuni concetti importanti per capire come vengono percepiti i suoni attraverso i diffusori. La fonte di radiazioni più semplice possibile è una fonte puntiforme, qualche volta chiamata fonte semplice. Una fonte puntiforme ideale è un punto infinitesimamente piccolo che emette suoni.
Può essere più semplice immaginare una piccola sfera pulsante, il cui diametro cresce e decresce in maniera regolare, e che emette suoni in maniera uguale in tutte le direzioni, indipendentemente dalla frequenza.
Altoparlanti più Venduti Online
In conclusione mettiamo a disposizione una lista degli altoparlanti più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti presenti nella lista è possibile leggere le opinioni dei clienti.
Ultimo aggiornamento 2024-09-28 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API